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Linfogranuloma venereo (LGV)

  1. Che cos’è l’LGV?
  2. Come si trasmette?
  3. Quali sono i sintomi e le conseguenze?
  4. Con quali test viene diagnosticata?
  5. Come viene trattato?
  6. Il trattamento deve essere esteso anche ai partner sessuali?
  7. Come prevenire una (re)infezione?

Che cos’è l’LGV?

Il linfogranuloma venereo (LGV) è una malattia sessualmente trasmissibile causata da sottotipi del batterio Chlamydia trachomatis. Fino agli inizi degli anni 2000 l’LGV era molto raro in Svizzera, ma da allora si sono registrati casi più frequenti di contagio, in prevalenza tra uomini sieropositivi che hanno rapporti sessuali con altri uomini.

Come si trasmette?

L’LGV si trasmette attraverso i rapporti sessuali vaginali, orali e anali e nel sesso di gruppo, ad esempio se vengono utilizzati giocattoli erotici.

Quali sono i sintomi e le conseguenze?

L’LGV si manifesta con sintomi evidenti della malattia, nello stadio primario come ulcere (noduli, lesioni aperte) nella regione della mucosa anale o vaginale, ma anche sul pene (e raramente nella cavità orale). Successivamente si presenta un rigonfiamento molto doloroso e un arrossamento dell’inguine (raramente del collo), che può aprirsi e secernere pus verso l’esterno. Spesso sopraggiungono anche la febbre e un forte malessere. Un’infezione localizzata nell’ano e nel retto provoca forti dolori durante l’evacuazione nonché muco e sangue nelle feci. Se non trattata tempestivamente, l’infezione può causare gravi lesioni cicatriziali che richiedono un intervento chirurgico.

Con quali test viene diagnosticata?

Di norma, la diagnosi è effettuata dal medico in ambulatorio. Se è necessario un test LGV, viene effettuato prima di tutto uno striscio delle aree colpite per accertare la presenza di clamidie, dopo di che si procede al test del sottotipo LGV. In assenza di sintomi, non sono consigliati test di routine dell’LGV.

Come viene trattato?

L’infezione può essere guarita con antibiotici. Non si esclude che le alterazioni cutanee e i tessuti cicatriziali interni debbano essere trattati chirurgicamente.

Il trattamento deve essere esteso anche ai partner sessuali?

Le persone infette devono cercare di risalire, insieme al medico, alla persona da cui potrebbero aver contratto l’infezione e a chi potrebbero averla già trasmessa. I partner sessuali così individuati devono essere informati della diagnosi affinché possano sottoporsi anch’essi agli esami del caso e, all’occorrenza, al trattamento appropriato.

Nelle relazioni sessuali durature, i partner devono essere trattati contemporaneamente. Il trattamento corretto dura tre settimane.

Come prevenire una (re)infezione?

Chi cambia spesso partner sessuale o ne ha più di uno nello stesso periodo dovrebbe consultare il suo medico o un altro specialista sull’HIV e su altre infezioni sessualmente trasmissibili e chiedere se e quali test sono necessari.

Se è stata contratta l’infezione, il sito www.lovelife.ch contiene consigli su come informare il partner.

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