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Sifilide

  1. Che cos’è la sifilide?
  2. Come si trasmette?
  3. Quali sono i sintomi e le conseguenze?
  4. Con quale test viene diagnosticata?
  5. Come viene trattata?
  6. Il trattamento deve essere esteso anche ai partner sessuali?
  7. Come prevenire una (re)infezione?

Che cos’è la sifilide?

La sifilide è un’infezione causata dal batterio Treponema pallidum, con decorso potenzialmente cronico. Se non trattata, può provocare gravi danni per la salute.

Come si trasmette?

La sifilide può essere trasmessa attraverso rapporti sessuali orali, vaginali e anali con una persona infetta in fase contagiosa. È possibile una trasmissione dalla madre al bambino durante la gravidanza. Senza un trattamento, la malattia ha conseguenze molto gravi per il bambino.

Quali sono i sintomi e le conseguenze?

Se non è trattata, la sifilide si manifesta in diversi stadi.

I primi sintomi possono manifestarsi da una settimana a tre mesi dopo il contagio, ad esempio sotto forma di noduli, ulcere o lesioni della mucosa nel punto d’ingresso del batterio nell’organismo. Se le ulcere si trovano nella zona dell’ano, della vagina o della faringe, passano spesso inosservate perché non sono dolorose. I sintomi scompaiono anche senza trattamento dopo quattro–sei settimane, tuttavia la malattia e la sua trasmissibilità permangono.

Il secondo stadio segue a distanza di diverse settimane ed è caratterizzato da eruzioni cutanee non pruriginose che colpiscono sovente i palmi delle mani e le piante dei piedi. Possono comparire anche ingrossamenti dei linfonodi, perdita dei capelli e altri sintomi che scompaiono anch’essi senza trattamento.

Segue una fase, che può durare da alcuni mesi a diversi anni, nella quale la malattia progredisce in forma asintomatica. Nel primo anno di questo stadio, le persone colpite possono ancora presentare sporadicamente lesioni della pelle e delle mucose, quindi sono potenzialmente ancora contagiose.

A lungo termine, la sifilide può causare gravi danni a cuore, cervello, ossa, pelle e altri organi.

In tutte le fasi possono insorgere danni al sistema nervoso. In questo caso si parla di «neurosifilide».

Con quale test viene diagnosticata?

La presenza dei batteri della sifilide è di norma accertata attraverso analisi del sangue. Sono disponibili sul mercato anche test rapidi, tuttavia sconsigliati dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Nella fase iniziale l’agente patogeno può essere individuato anche effettuando uno striscio della mucosa lesionata.

Come viene trattata?

La sifilide è trattata con antibiotici. Se riconosciuta tempestivamente, l’infezione è guaribile.

Il trattamento deve essere esteso anche ai partner sessuali?

Le persone affette da sifilide devono cercare di risalire, insieme al medico, alla persona da cui potrebbero aver contratto l’infezione e a chi potrebbero averla già trasmessa. I partner sessuali così individuati devono essere informati della diagnosi e, all’occorrenza, sottoporsi al trattamento.

Gli attuali partner sessuali devono sottoporsi contemporaneamente alla cura per escludere il rischio di un effetto ping-pong, ossia di reinfezione reciproca. Il contemporaneo trattamento del partner consente inoltre di rinunciare al preservativo durante i rapporti sessuali.

Attenzione: il periodo di incubazione può durare fino a tre mesi, quindi è possibile che un test rilevi l’infezione solo dopo tre mesi. Anche per questo è importante che il partner sessuale si sottoponga tempestivamente al trattamento, a prescindere dal risultato del test.

Se non trattata, con il tempo la sifilide può provocare gravi danni per la salute.

Come prevenire una (re)infezione?

L’uso del preservativo diminuisce, ma non esclude del tutto, il rischio di contrarre la sifilide. L’infezione deve essere diagnosticata precocemente e trattata.

Occorre pertanto rispettare le seguenti regole:

Chi cambia spesso partner sessuale o ne ha più di uno nello stesso periodo dovrebbe consultare il suo medico o un altro specialista sulla sifilide e su altre infezioni sessualmente trasmissibili e chiedere se è necessario sottoporsi a dei test.

Se è stata contratta l’infezione, il sito www.lovelife.ch contiene consigli su come informare il partner.

Durante la gravidanza è importante sottoporsi a controlli periodici dal ginecologo. In caso di infezione, saranno discusse misure per la protezione del bambino.

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